tarquinia
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Tarquinia fu nell’antichità uno dei
centri più rilevanti della dodecapoli etrusca, e conserva
tutt’oggi importanti resti archeologici, ancora visibili
presso le numerose necropoli, la più nota delle quali
è quella dei Monterozzi.
Qui è possibile visitare le numerose tombe etrusche a tumulo
e quelle scavate nella roccia, ammirando i dipinti ancora perfettamente
conservati raffiguranti banchetti funebri, danzatori, suonatori di
aulós, scene di giocoleria e paesaggi. Tra i
sepolcri più conosciuti, le tombe del Guerriero, della
Caccia e della Pesca, delle Leonesse, degli Auguri, dei Giocolieri, dei
Leopardi, dei Festoni, del Barone, dell'Orco e degli Scudi.
Alcuni dipinti, oltre ai numerosi reperti rinvenuti durante gli scavi (
suppellettili, ex voto, ceramiche, oggetti di uso quotidiano, specchi)
sono custoditi nel Museo Nazionale Archeologico di Tarquinia, che
ospita anche stupendi sarcofagi in pietra ed alcune tombe ricostruite.
Il Museo è ospitato presso Palazzo Vitelleschi (sec. XV) e
rappresenta tappa obbligata di una visita a Tarquinia.
Oltre al Palazzo Vitelleschi, il centro storico di Tarquinia
è caratterizzato da numerose chiese e resti medioevali. Tra
questi i più interessanti sono certamente la chiesa di Santa
Maria di Castello (1121-1208) in cui si notano influssi lombardi e
cosmateschi, e le chiese di S. Giacomo e della Santissima Annunziata,
caratterizzata da linee che svelano influssi arabi e bizantini; i resti
medievali del palazzo dei Priori, alcune torri e la chiesa di San
Pancrazio, oltre alla barocca chiesa del Suffragio.
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